Tace attonita
la banalità dell’anima
sottomessa alla meravigliosa bellezza,
schiava dell’ineffabile perfezione.
E i frammenti di infinito
che serpeggiano, evanescenti,
tra il nichilismo di pensieri vacui
e il qualunquismo di riflessioni inutili,
si trastullano nella perenne indecisione,
troppo timidi per sublimarsi
nell’immensità del divino,
troppo vili per crogiolarsi
nel conforto dell’anonimato.
E quando la notte scura
inghiottirà questo cielo gelido
rimarrò preda
di un’insoddisfazione deleteria
e dell’ossessiva fobia
di annegare nella mediocrità.
Che bella questa poesia. Mi ci ritrovo molto, in questa poesia. Bello il titolo, l'argomento, e la composizione. Brava!!
RispondiEliminaMolto bella :D complimenti!!! Ahahaha hai usato tutte le parole colte che conoscevi?? Comunque non aver paura, la perfezione non esiste, è inarrivabile, ci si può soltanto avvicinare (relativamente...) come fanno gli asintonti con le loro rette.
RispondiEliminaLuça :)